La metafora politica di Stenbeerg ovvero la teoria dell’autogoverno mentale

La tesi che Stenbeerg propone è che le persone hanno bisogno, in qualche modo, di governare, dirigere, controllare le proprie attività e che il nostro stile cognitivo corrisponde alle forme di governo delle nazioni.

Le forme di governo esistenti al mondo altro non sarebbero che riflessi esterni di quel che succede nella mente delle persone e che rappresentano i vari modi in cui viene organizzato il nostro pensiero.

Stembeerg propone un parallelo tra il modus operandi dei governi e quello che caratterizza le modalità di elaborazione cognitiva delle persone: come le società hanno bisogno di governarsi per poter agire nel mondo, così gli individui devono disciplinare le proprie risorse, organizzare la propria vita e porre priorità su ciò di cui si devono o non devono occupare.

I governi, per poter operare, devono svolgere tre funzioni: quella legislativa, quella esecutiva e quella giudiziaria.

Funzioni diverse si esplicano in forme diverse: monarchica, gerarchica, oligarchica ed anarchica ed hanno scopi diversi esterno ed interno, livelli diversi globale o analitico e propensioni diverse  conservatore o liberale

Il nostro pensiero può essere organizzato in modi diversi, per cui abbiamo persone che privilegiano:

STILE  LEGISLATIVO

Persone che amano fare le cose a modo loro, decidere da sole cosa fare e come farlo. Desiderano creare da sole le proprie regole e preferiscono problemi che non siano pre-strutturati. Le attività che privilegiano sono: scrivere testi creativi, fare progetti innovativi, inventare nuove cose. Utilizzano prevalentemente l’emisfero destro.

STILE ESECUTIVO

Persone che amano seguire le regole, avere dei paletti e preferiscono problemi che siano pre-strutturati. Le attività che privilegiano sono: risolvere problemi matematici, applicare regole ai problemi e far rispettare le regole. Queste persone fanno quel che si dice loro e spesso lo fanno bene. Sono essenzialmente degli implementatori. Utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro.

STILE GIUDIZIARIO

Persone che amano valutare regole e procedure, preferiscono i problemi in cui si analizzano e si valutano le cose e le idee esistenti. Le attività che privilegiano sono: scrivere critiche, esprimere opinioni, valutare le persone e il loro lavoro.

I Governi hanno forme diverse, anche l’autogoverno mentale può avere forme diverse per cui avremo:

FORMA MONARCHICA

Persone risolute che amano lanciarsi completamente su un interesse o un impresa e difficilmente permettono a qualcuno di frapporsi fra loro e la risoluzione di un problema. Si aspettano che i compiti vengano svolti senza scuse o circostanze attenuanti. Tendono ad essere motivate da un solo obiettivo o da un solo bisogno alla volta. Hanno un’idea fissa e ne sono trascinate.

FORMA GERARCHICA

Persone che hanno una gerarchia di obiettivi e riconoscono la necessità di stabilire delle priorità, dato che non tutti gli obiettivi possono essere sempre raggiunti, o per lo meno non essere raggiunti ugualmente bene. Tendono ad accettare la complessità più di chi ha uno stile monarchico e riconoscono la necessità di considerare i problemi da varie prospettive per stabilire correttamente le priorità. Possono essere concentrate a tal punto sui vari elementi della gerarchia, da non riuscire a prendere una decisione che richieda piglio deciso.

FORMA OLIGARCHICA

Persone che apparentemente assomigliano alle persone gerarchiche per il fatto che desiderano fare più cose nella stessa cornice temporale, ma diversamente da quelle gerarchiche, tendono ad essere motivate da  obiettivi spesso in competizione fra loro e percepiti di uguale importanza. Per questo spesso si sentono sotto pressione di fronte alle numerose e contemporanee cose da fare. Non sono sempre sicure di che cosa sia meglio fare per primo, o di quanto tempo assegnare a ciascuno dei compiti che devono portare a termine, tuttavia, se viene loro fornita una guida rispetto alle priorità sono molto efficaci.

FORMA ANARCHICA

Persone motivate da miscuglio di bisogni e obiettivi, hanno spesso un approccio casuale ai problemi. Tendono a respingere i sistemi, specialmente quelli rigidi. Hanno grande potenzialità creativa. L’orizzonte delle cose che considerano è particolarmente vasto, di conseguenza possono scorgere soluzioni ai problemi che tutti gli altri trascurano.

I Governi affrontano i problemi a diversi livelli, nell’autogoverno ciascuno di noi privilegia un livello anche se è necessario utilizzarli entrambi.

Metaforicamente dovremmo essere in grado di vedere un bosco nel suo insieme e poi soffermarci sui singoli alberi, però abbiamo persone che utilizzano livelli cognitivi parziali

LIVELLO GLOBALE

Persone che preferiscono avere a che fare con questioni relativamente vaste ed astratte. Non amano i dettagli e preferiscono vedere “la foresta piuttosto che gli alberi”, pertanto devono stare attente  a non perdere i particolari.

LIVELLO ANALITICO

Persone che apprezzano i problemi concreti e  amano lavorare sui dettagli. Sono orientate agli aspetti pragmatici delle situazioni, talvolta si focalizzano troppo sui dettagli e perdono di vista l’insieme.

 I Governi hanno scopi diversi e anche nell’autogoverno si  distinguono

SCOPO  INTERNO

Persone introverse, a loro piace lavorare da sole, decidere da sole e tendono un po’ all’isolamento.

SCOPO ESTERNO

Persone estroverse, espansive, orientate alla gente. Socialmente sensibili e consapevoli di quel che succede agli altri. Amano lavorare in team  in tutti i casi in cui ciò sia possibile.

 I Governi possono avere propensioni diverse  e l’autogoverno mentale ci porta a scegliere tra :

PROPENSIONE CONSERVATRICE

Persone che amano conformarsi alle regole e alle procedure esistenti.

Privilegiano il minimo possibile di cambiamenti, evitando situazioni ambigue.

Si trovano a loro agio in un ambiente strutturato e relativamente prevedibile.

PROPENSIONE LIBERALE

Persone che amano andare al di là delle regole e delle procedure esistenti,

favorevoli sempre al cambiamento.

Per costruire una relazione costruttiva con i clienti è necessario oltre a saper comunicare correttamente anche conoscere e riconoscere alcuni meccanismi che sono alla base dei comportamenti relazionali.

Senza pretendere di trasformare l’ottico in uno psicologo, è importante sapere che molti comportamenti dell’uomo non sono il risultato di considerazioni logiche e razionali ma, spesso, sono reazioni inconsce e  incontrollate.

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